Programma Politico
per Umbertide

Struttura

1. Il punto di partenza 

2. La Comunità 

  • 2.1. Amministrazione inclusiva e partecipazione cittadina
  • 2.2.  Cura Collettiva
  • 2.3.  Educazione
  • 2.4.  Focus su Giovani, Anziani e Disabilità
  • 2.5.  Intercultura
  • 2.6.  Lavoro
  • 2.7.  Parità di genere
  • 2.8.  Processi culturali
  • 2.9.  Relazioni con altre realtà
  • 2.10. Sport


3. Il Territorio 

1. Il punto di partenza

Noi siamo Corrente. Siamo un progetto politico locale nato dalla volontà di alcune persone di immaginare una comunità equa e giusta. Siamo un progetto politico, perché pensiamo sia fondamentale tornare a narrare la politica per quello che è, ovvero uno strumento per la collettività. Siamo un progetto locale, perché vogliamo partire dalla nostra comunità per costruire insieme una Umbertide, che non si soffermi solamente sul risolvere problematiche particolari e immediate, ma che abbia una visione a lungo termine. Il nostro obiettivo è quello di proporre ed attuare, politiche che creino prospettive e possibilità per tutte le persone.

Partendo dai valori di Giustizia Sociale e Climatica, Uguaglianza Sostanziale, Parità di Genere, Dignità del Lavoro, Convivenza nella Diversità, Cura Collettiva ed Interculturalità, che stanno alla base del nostro Manifesto, abbiamo scritto il Programma Politico di Corrente, con il quale vogliamo raccontare la nostra visione di comunità e illustrare gli strumenti con cui vorremmo costruirla insieme.
Il testo che segue racchiude il risultato di un anno di lavoro passato ad indagare la nostra realtà locale, per capire quali sfide attendono la nostra comunità nei prossimi anni. La costruzione di questo documento ha richiesto lo sforzo collettivo e partecipato di molte persone, le quali hanno deciso di mettere a disposizione le proprie competenze, raccontandoci la realtà da vari punti di vista. Le pagine che state leggendo rappresentano un punto di partenza e non di arrivo, una base di discussione per tutto quello che verrà.

Di seguito riportiamo alcune indicazioni che dovrebbero facilitare la lettura del programma.
Le due sezioni principali del programma dividono analisi e proposte in macro aree. La prima, “La Comunità”, illustra la vita delle persone all’interno della comunità umbertidese. La seconda, “Il Territorio”, espone problematiche e soluzioni che riguardano la gestione del territorio comunale sotto vari aspetti. Leggendo troverete che alcuni concetti chiave – come Parità di Genere e Convivenza della Diversità – appaiono più volte nel documento. Tali principi rappresentano per noi un filo conduttore che ha guidato le nostre riflessioni e indirizzato il nostro lavoro. Si deve tenere a mente che alcuni temi e proposte possono ripresentarsi in parti diverse del discorso, questo perché i fattori da considerare in una proposta sono molteplici e vanno analizzati da vari punti di vista.

2. La Comunità

Come Corrente abbiamo deciso di ri-partire dalla comunità, perché riteniamo fondamentale prendercene cura. Ci sembra quindi doveroso ricostruire delle connessioni forti che possano fungere da base per il futuro.

2.1. Amministrazione inclusiva e partecipazione cittadina

Noi di Corrente riteniamo che i processi con i quali si prendono decisioni all’interno di una comunità siano un aspetto fondamentale del suo benessere e che all’amministrazione pubblica spetti il ruolo di collante della società. Crediamo quindi sia fondamentale pensare ad un’amministrazione, prima di tutto, Inclusiva, che prenda in considerazione ogni persona, le sue necessità e possibilità. Affinché ciò avvenga il nostro compito sarà quello di servirci di tutti i canali possibili ad indirizzare necessità e idee della comunità verso l’amministrazione. 

Lo Statuto del Comune di Umbertide prevede, almeno in linea teorica, alcuni strumenti utili ad allargare le possibilità di partecipazione ai processi decisionali che regolano la vita del nostro comune. Nello specifico, tali strumenti sono i consigli di quartiere, la consulta degli stranieri residenti e il consiglio comunale dei ragazzi. Tuttavia, nonostante la presenza sulla carta, questi strumenti di partecipazione svolgono solo parzialmente la loro funzione, quando non sono completamente assenti. 

Corrente si pone l’obiettivo di rafforzare la partecipazione della popolazione ai processi decisionali. Proponiamo: 

  1. Consigli di quartiere
    I consigli di quartiere devono essere ripensati per poter adempiere al loro compito di canale diretto di dialogo tra una parte di territorio e l’amministrazione comunale. Negli ultimi anni questo strumento ha perso sempre più importanza, risultando di fatto inutile nello svolgere la propria funzione. Dei consigli di quartiere efficaci garantirebbero un buon flusso di informazioni a due vie, dal territorio verso l’amministrazione e viceversa, oltre che fungere da aggregatori sociali e luoghi in cui la comunità può trovare spazio per proporre idee e prendere decisioni sulla gestione della vita cittadina.
    La nostra proposta per ripensare i consigli di quartiere è divisa in due parti. La prima riguarda la modalità di elezione delle persone che compongono i consigli e la seconda la divisione temporale del loro mandato.
    Proponiamo quindi che le persone componenti i consigli vengano sorteggiate casualmente, tra chi risiede nel quartiere e manifesta interesse a partecipare attivamente alla vita politica, con divisione per fasce d’età. Tale meccanismo è stato utilizzato in varie realtà locali e ha dimostrato come il gruppo così composto sia un buon campione di rappresentanza.
    Per quanto concerne la durata del mandato, ad oggi i consigli vengono eletti e rimangono in carica con la stessa durata di mandato del consiglio comunale. Noi proponiamo che chi compone i consigli venga eletto a metà del mandato del consiglio comunale, in modo che i due organi possano lavorare insieme, ciascuno per metà del tempo di mandato dell’altro. Così facendo, le persone che compongono i consigli di quartiere avrebbero la possibilità di relazionarsi con due amministrazioni diverse e viceversa.
    Riattivare i consigli di quartiere da un punto di vista teorico tuttavia non basta. È necessario che l’amministrazione comunale faccia proprio il meccanismo di partecipazione, dando spazio e credito a quanto viene portato avanti dai consigli di quartiere. Per far sì che si istituisca un circolo virtuoso di rappresentanza, l’amministrazione deve porsi come soggetto proattivo nei confronti dei consigli di quartiere, dando loro spazio all’interno del dibattito pubblico ed incentivandone la regolarità di riunione e funzionamento. 
  2. Consulta degli stranieri residenti
    La consulta degli stranieri residenti va ripensata sia da un punto di vista formale che funzionale. Di primaria importanza è la narrazione che sta alla base di questo strumento partecipativo. Così come è oggi, la consulta degli stranieri residenti mette in luce le differenze che esistono tra ipotetiche varie “comunità” che vivono sul territorio. Noi vogliamo affermare con forza che la comunità umbertidese è una sola e che il fatto di essere “straniero” non può marginalizzare una persona ed etichettarla come appartenere ad una comunità altra. Tuttavia, riconosciamo che persone che provengono da altri luoghi del mondo abbiano bisogno di trovare uno spazio di rappresentanza dentro la comunità locale, in quanto ogni essere umano dovrebbe avere il diritto ad autonarrarsi, ovvero la possibilità di parlare per sé. Per questo proponiamo uno strumento di rappresentanza e partecipazione che possa fungere da organo integrato nel processo decisionale. Tale strumento va costruito insieme alle persone che poi dovranno utilizzarlo, partendo inizialmente da un’assemblea pubblica aperta e, attraverso lo studio di esperienze simili portate avanti in altre realtà, arrivando ad una forma partecipata realmente integrata nella vita della comunità.
  3. Consiglio comunale dei ragazzi
    Come il caso riportato sopra, il consiglio comunale dei ragazzi è un organo statutario che ad oggi non trova applicazione nella vita quotidiana della comunità. Poiché, come già detto, crediamo che ogni individuo ha il diritto di autonarrarsi, le politiche che coinvolgono le persone giovani non possono che scaturire da un’analisi congiunta portata avanti con chi appartiene alla categoria stessa, in un contesto di ascolto e dialogo. Strumenti come il consiglio comunale dei ragazzi vanno ripensati e aggiornati, dando ai giovani di Umbertide un mezzo per sentirsi parte del processo decisionale, per potersi organizzare secondo le proprie esigenze, e per poter aver voce in capitolo rispetto alle questioni più rilevanti.
    Sulla stessa linea, proponiamo che venga ripresa in considerazione l’idea della Consulta Giovanile, come strumento partecipativo diverso ed integrativo rispetto al consiglio comunale dei ragazzi. La consulta dovrebbe funzionare secondo due principi:
    1) Quando il consiglio comunale discute di argomenti inerenti alla vita delle persone giovani ha il compito di richiedere un parere, non vincolante, alla consulta giovanile;
    2) La consulta può direttamente fare proposte in consiglio comunale, nella persona del o della presidente, riguardo quelle che sono materie di natura “giovanile”.
    Tale idea, non nostra e di cui non ci prendiamo il merito, ha rappresentato un esempio di condivisione di molte persone intorno al tema della partecipazione al processo decisionale della comunità.
    Queste due proposte hanno lo scopo di favorire una sensibilità e un interesse verso la partecipazione politica per i cittadini e le cittadine di domani.

Oltre alle tre proposte riportate sopra, crediamo che per allargare la platea partecipativa ci siano altri punti che meritano particolare attenzione:

  • Revisione dello Statuto Comunale del Comune di Umbertide, ormai fermo al 2009. Noi riteniamo che sia giunto il momento di una revisione profonda dello statuto del nostro comune, vera e propria carta costituzionale di Umbertide. Il documento necessita di essere sottoposto ad un processo di revisione strutturale dal quale possa scaturire nuova linfa per la vita della comunità.
  • Centralità del Consiglio Comunale, che da troppi anni risulta essere il luogo dove vengono solamente ratificate le decisioni. Il consiglio deve tornare ad assumere il ruolo di cuore pulsante della democrazia cittadina; un luogo dove possano essere avanzate proposte da persone che rappresentano la città e non solamente gli interessi di una qualche parte politica. Un sistema di strumenti partecipativi coinvolgenti, unitamente ad un consiglio comunale che svolge la sua reale funzione possono fare la differenza nella gestione del processo decisionale e quindi nella vita di Umbertide.
  • Istituzione di nuove consulte cittadine che per noi dovrebbero tenere in considerazione tutte le varie categorie che compongono la comunità, presenti in diverse sezioni del documento.
2.2. Cura Collettiva

Il concetto di sicurezza, che deriva dalla percezione dell’assenza di pericoli, è profondamente legato al senso di comunità. Mentre in passato si aveva la percezione di vivere all’interno di una rete sociale, in cui ogni persona si faceva carico della tutela della collettività, oggi la sicurezza viene vista come un problema individuale. Per noi la sicurezza deve tornare ad essere un tema comunitario, in cui la protezione degli individui passa attraverso l’azione della comunità e delle istituzioni. Per questo noi proponiamo di adottare il termine Cura Collettiva.

Sul nostro territorio insistono alcuni fenomeni di violenza domestica e di genere, furti, spaccio di sostanze stupefacenti ed una crescente presenza delle cosiddette baby gang. In ottica di costruzione della cura collettiva, proponiamo un canale di comunicazione diretto tra la cittadinanza e l’amministrazione, al fine di fornire informazione e assistenza ramificate in caso di necessità. Inoltre, l’amministrazione può facilitare il crescere di un sentimento di cura collettiva, con interventi volti a ricreare quella coesione sociale che sembra essersi disgregata negli ultimi anni. Possiamo cercare di invertire questa tendenza creando occasioni di incontro all’interno della comunità, organizzando eventi volti alla fruizione degli spazi comuni, incentivando in questo modo un presidio puntuale del territorio. L’amministrazione, può e deve impegnarsi, nel creare eventi di incontro e dialogo continuo nelle scuole e nei luoghi di educazione informale, in maniera da intercettare e prevenire tutti quei comportamenti che sono evidenza di disagio giovanile. 

Per quanto riguarda la violenza domestica e di genere, non esistono dati specifici che riguardano il nostro comune. Tuttavia, dai dati raccolti a livello dell’alta valle del Tevere, si nota come questo fenomeno sia profondamente radicato anche nel nostro territorio. Proponiamo iniziative di formazione pubblica e un presidio strutturato, che possa dare aiuto pratico alle persone che sono vittime di violenza. L’obiettivo è quello di costruire una comunità in grado di prevenire l’insorgenza di questi fenomeni e sostenere attivamente le vittime di violenza, nel loro percorso di denuncia e reinserimento nella società. 

A quanto riportato sopra va aggiunto lo spaccio e il consumo di droghe pesanti, un grave problema del nostro territorio. Anche in questo, la nostra priorità è quella di pensare alla cura collettiva di quelle persone che per motivi personali, sociali o di qualunque altro tipo, si ritrovano a dover affrontare una dipendenza.

Il crescente fenomeno delle cosiddette baby gang, o più spesso, episodi di vandalismo compiuti da persone giovani, fanno crescere nei cittadini e nelle cittadine un sentimento di insicurezza. Sebbene capiamo come questi comportamenti possano generare preoccupazione, siamo consapevoli anche del fatto che sono manifestazione di un disagio dilagante crescente fra le nuove generazioni. Come le teorie pedagogiche degli ultimi venti anni ci insegnano, punizioni e repressioni senza un processo di comprensione profonda del fenomeno, possono essere controproducenti. Riteniamo sia necessario permettere alle nuove generazioni di sviluppare un rinnovato senso civico e il sentirsi parte di una comunità, fornendo loro spazi adeguati, congrue modalità di ascolto e coinvolgimento nei processi decisionali che le riguardano.

2.3. Educazione

Per educazione si intende quell’attività volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali di una persona. Questa accezione del termine ci spinge a pensare l’individuo come un vaso da riempire di conoscenze e precetti, visione che ha orientato lo sviluppo delle teorie pedagogiche fino a non molti anni fa. Noi di Corrente invece preferiamo pensare agli individui, e usiamo il plurale coscientemente, come una comunità di persone che ha il diritto e il dovere di costruire la propria educazione tramite la partecipazione attiva al processo educativo. Ciò avviene più frequentemente di quanto siamo portati a credere: l’educazione infatti si divide in tre categorie, la formale, l’informale e la non formale. L’educazione formale è quella che si svolge nei luoghi preposti alla formazione e riconosciuti come tali, come per esempio le scuole di ogni ordine e grado e gli istituti specializzati o di formazione tecnica e professionale; per educazione non formale si intende quel processo che avviene in luoghi altri rispetto alle scuole e università, ma che vede gli individui coinvolti in attività organizzate al fine di educare e formare: possono essere erogate per esempio da associazioni culturali e sportive, parrocchie, operatori sociali e autorità locali. L’educazione informale invece è quella acquisita, spesso inconsapevolmente, da ogni individuo sulla base delle esperienze a cui è sottoposto, e avviene principalmente in famiglia, nel contesto culturale e sociale in cui è immerso e tramite i media. Quindi, tutto ciò che ci circonda è veicolo di educazione, e come persone siamo promotrici e responsabili del contesto educativo in cui viviamo. Per questo motivo occuparci esclusivamente dell’educazione formale, quella che riceviamo a scuola, ci sembra riduttivo.

Noi crediamo che l’apprendimento deve essere considerato a 360 gradi per permettere alla comunità di crescere e a ogni persona di raggiungere la propria realizzazione personale, diventare cittadina attiva e responsabile della collettività.

Le nostre proposte sono:

Nido d’Infanzia (0-3 anni)

Umbertide risulta essere uno dei pochi comuni sul territorio umbro ad avere un nido d’infanzia comunale. Il diritto di accesso a questo servizio va  mantenuto e implementato, in quanto il nido d’infanzia rappresenta uno dei momenti principali nella formazione di ogni individuo.

Attualmente, i problemi principali di questo servizio sono:

  • La mancanza di una struttura adeguata, che comporta il dover prendere in affitto locali privati con conseguente incremento dei costi di gestione. La nostra proposta è quella di trovare una soluzione in termini di collocazione, recuperando una eventuale struttura esistente, o coordinandosi con gli altri istituti scolastici.
  • La carenza di personale, che comporta una riduzione degli accessi annuali. È necessario avviare un piano di assunzioni che garantisca la continuità educativa, oltre che una programmazione adeguata al numero delle nascite.
  • Il ridotto numero di posti a disposizione, rispetto alla domanda. Una volta che il nido d’infanzia comunale avrà raggiunto la massima capienza, sarà necessario pensare a dei servizi per quei bambini e bambine che non potranno comunque accedervi. Il Comune di Umbertide ha già attivato un programma di tempo integrativo, che, in tal senso, rappresenta un buon esempio. La nostra proposta è quella di investire in questo progetto, per garantire un’educazione di qualità al maggior numero di persone possibile.
 

Scuola primaria – centro cittadino

La suddivisione di alunni e alunne nelle due scuole primarie viene, ancora oggi, fatta su base territoriale, nonostante, in seguito al cambio di locazione della scuola Di Vittorio, i due istituti siano ora dalla stessa parte della città. Due sono le problematiche riscontrabili:

  1. un maggiore afflusso di alunni e alunne figli di persone migranti in una scuola piuttosto che l’altra, favorendo la segregazione scolastica;
  2. un disequilibrio numerico tra i due istituti.
 

Il fenomeno della segregazione scolastica è legato al tema dei luoghi del territorio ad alto tasso di presenza migratoria. La distribuzione di questi luoghi dipende dalle politiche del lavoro e abitative sviluppate a livello locale, e nel nostro caso molti di questi luoghi sono ubicati nel centro della città.

La nostra proposta è quella di modificare la metodologia di ripartizione degli alunni e delle alunne nei due istituti; non più solo su base territoriale ma tenendo in considerazione altri fattori che permettano di avere delle classi realmente eterogenee.

La compresenza di classi e gruppi sociali differenti e lo sviluppo di metodologie didattiche adatte alla composizione delle classi, può evitare situazioni di marginalizzazione sociale tra le mura scolastiche.

Scuole secondaria di secondo grado

Il Campus da Vinci è il fiore all’occhiello del nostro territorio, per questo motivo ci auspichiamo di instaurare un dialogo proficuo e sincero con la dirigenza, affinché l’istituto possa continuare ad offrire alti standard ai suoi studenti e studentesse. Al contempo, speriamo di creare occasioni di confronto al fine di affrontare aspetti critici come per esempio: il nodo trasporti, l’orientamento post-scolastico e altri, qualora si dovessero presentare. Infine, proponiamo la co-creazione di attività integrative da organizzare in collaborazione.

Libri di testo

L’istruzione è un diritto ma i libri di testo costano, questo implica che  ogni alunno e alunna dovrebbe poter accedere ai libri secondo i propri mezzi e le proprie possibilità. Proponiamo quindi di istituire uno spazio di compravendita di libri di testo usati, gestito dal comune e con prezzi agevolati per venire incontro alle esigenze di tutte le famiglie e allo stesso tempo tenere in considerazione l’ambiente.

Psicologia scolastica

Il Covid 19 ha reso evidente la necessità di lavorare in sinergia per il benessere psicologico della popolazione, specialmente quella scolastica, che tanto ha risentito della pandemia e del conseguente isolamento. Professionisti e professioniste della salute mentale devono essere presenti negli spazi frequentati dai giovani, e per questo noi ci impegniamo a garantirne la presenza, non tanto per lavorare con l’emergenza, quanto per rilevare prima possibile gli indicatori di un possibile futuro disagio e agire in maniera preventiva. Inoltre, vogliamo promuovere momenti di formazione rivolti a famiglie e corpo docente.

Educazione sessuale

In un’ottica di prevenzione, vogliamo promuovere un cambiamento culturale che passa attraverso l’istituzione di momenti di formazione specifici. L’educazione sessuale nelle scuole, a partire dalla fascia d’età 3-6 anni, diventa il primo mattoncino su cui posare l’intera struttura del contrasto alla violenza di genere, fenomeno gravemente diffuso nel nostro territorio. Parlare di consenso, rispetto reciproco e fare una riflessione seria in merito ai ruoli di genere potrà emancipare le future generazioni dalla piaga degli abusi e maltrattamenti. Inoltre, collaborando con il consultorio e facendo rete con le diverse associazioni e realtà nel territorio, tali momenti di formazione possono divenire anche di informazione, come, ad esempio, sul dove e a chi rivolgersi nei casi di gravidanze indesiderate, maltrattamenti subiti, o qualora una persona avesse domande sulla propria identità.

Orientamento post-scolastico

La proposta è quella di mettere in comunicazione la scuola con le varie personalità del territorio, comprese aziende ed enti di formazione professionale, per agevolare l’orientamento lavorativo.

Per quanto riguarda l’orientamento universitario, proponiamo di potenziare il servizio già fornito dall’Informagiovani, in modo da permettere a chi termina il ciclo di studi superiori di poter conoscere tutto il ventaglio di possibilità a disposizione, coinvolgendo chi ha esperienza nei diversi settori. Inoltre, c’è la necessità che tale servizio fornisca anche informazioni relativamente a borse di studio, bonus trasporti, alloggi scolastici, ecc.

Università della terza età

Come abbiamo più volte sottolineato, l’educazione è un diritto che non riguarda solamente le persone giovani ma tutta la comunità. Vorremmo quindi aiutare chi offre un servizio educativo anche alle persone della terza età, affinché abbiano l’opportunità di continuare ad imparare e costruire comunità.

Educazione non formale

Come visto sopra, si tratta di tutto ciò che viene appreso nei contesti altri rispetto a quelli dell’educazione formale, ma che sono comunque previsti con il preciso intento di formare. Il nostro territorio è ricco di realtà associative, che possono essere culturali e sportive, come anche di spazi pensati dalle parrocchie e da altri attori, che si prefiggono l’obiettivo di accompagnare ragazzi e ragazze nel cammino verso l’età adulta. Il nostro progetto è quello di mettere in rete e coordinare queste realtà, al fine di remare insieme verso l’obiettivo principe che è quello di garantire a tutti e tutte benessere e opportunità calibrate sulla base delle diverse necessità.

Formazione per tutte le età

Proponiamo di ridare vita e ripensare alcuni luoghi chiave di Umbertide, come la Piattaforma e la biblioteca comunale e tramite il loro utilizzo organizzare convegni, laboratori, formazioni aperte a tutta la cittadinanza sui temi più disparati. Particolare attenzione sarà rivolta a tematiche come l’alimentazione, la sostenibilità ambientale, la parità di genere e percorsi formativi a scopo occupazionale, in linea con le esigenze attuali.

2.4. Focus su Giovani, Anziani e Disabilità

Per quello che riguarda la sfera sociale è stata elaborata un’analisi suddivisa nelle macroaree giovani e anziani, con l’obiettivo di far risaltare le diversità in termini di  necessità, esigenze ed interventi pratici da mettere in atto. A queste due macroaree se ne aggiunge una terza da considerare trasversale, quella della disabilità (fisica, mentale, permanente o temporanea).

La nostra analisi è partita dall’assunto che la popolazione sta invecchiando, con un conseguente aumento di persone con necessità di cui la società dovrà farsi carico, dal sostentamento economico a quello sociale e medico. Una popolazione più anziana necessita di servizi di assistenza quotidiana, tra cui mobilità e cura. Per questo c’è la necessità di pianificare una realtà locale, in cui le persone anziane possano sentirsi a proprio agio e non abbandonate a loro stesse. Allo stesso tempo, creare una comunità che si prende cura della fascia più anziana della popolazione, significa ridurre il carico di lavoro per le famiglie. Il rischio è che senza un’adeguata pianificazione e assistenza pubblica, la parte di popolazione più giovane potrebbe essere completamente assorbita dal lavoro di cura, per altro non retribuito nella quasi totalità dei casi e che ricade maggiormente sulle spalle della popolazione femminile. 

Inoltre, stiamo assistendo al fenomeno del depensionamento: sempre più persone che sarebbero in pensione sono costrette a tornare al lavoro perché non arrivano a fine mese. Risultano quindi fondamentali politiche locali organiche, in cui le persone giovani non si sentano oppresse dal peso di una società “nelle loro mani”, mentre quelle anziane possano smettere di lavorare avendo una società che le supporta.

Altro aspetto da tenere in considerazione è che sempre più persone giovani scelgono di lasciare Umbertide. Le ragioni sono molteplici, spesso legate a motivi di studio o ad una mancanza di prospettive per il futuro. Se i giovani se ne vanno, senza tornare e, allo stesso tempo, nuovi giovani non vengono attratti dalla realtà locale, la popolazione che invecchia rischia di rimanere abbandonata a se stessa e la comunità ne risente sotto ogni punto di vista (economico, sociale, lavorativo, ecc.).

Disabilità

Ancora oggi la nostra società non fornisce a tutte le persone mezzi adeguati alle necessità individuali. Se ci si distanzia dal modello considerato “normale”, si viene esclusi. Questo è particolarmente evidente nelle persone disabili. Il nostro obiettivo è costruire un ambiente in cui ogni persona si senta parte integrante della società e non ai margini. Vogliamo garantire accessibilità e transitabilità in ogni luogo di interesse nel nostro territorio e promuovere iniziative che creino interazioni con le persone disabili della comunità.

Altro aspetto importante riguarda la discussione sulle disabilità invisibili. Queste difficilmente vengono percepite da un occhio esterno, ma non per questo hanno un impatto minore sulla vita personale, professionale e sociale delle persone. L’educazione, la formazione e la sensibilizzazione a riguardo è fondamentale; l’ambiente e la comunità in cui ogni persona si trova a vivere deve permettere una convivenza nella diversità. Per questo, noi proponiamo di attivare campagne di formazione e informazione con la cittadinanza.

Giovani

Il Servizio Civile è un’opportunità importante, una scuola di cittadinanza, di cultura della condivisione e della nonviolenza. Purtroppo, invece, sempre più spesso viene scelto come rifugio rispetto ad un sistema lavorativo che non lascia spazio ai giovani. Vorremmo che questo strumento venga ripensato, istituendo delle garanzie reali per coloro i quali decidono di intraprendere questo percorso così da poterlo sfruttare al massimo delle sue potenzialità. In questa forma il Servizio Civile può rappresentare una risorsa a disposizione della cittadinanza per coinvolgere i giovani nella costruzione di una comunità interculturale e intergenerazionale. Proponiamo, quindi, di attivare dei progetti di servizio civile che consentano ai ragazzi tra i 18 e i 29 anni di partecipare attivamente ai lavori del comune, in particolare in quegli uffici dove l’interazione con le persone è più diretta, per esempio ufficio relazioni con il pubblico e uffici del turismo.

Anziani

Se è vero che le fasce di persone giovani e anziane hanno necessità ed esigenze diverse, è anche vero che la loro interazione è fondamentale, in uno scambio reciproco di risorse e opportunità per creare una comunità unita e coesa. Le persone in pensione potrebbero impiegare il loro tempo per aiutare la comunità, passando la propria esperienza alle nuove generazioni e fornendo assistenza dove c’è bisogno. Proponiamo quindi la creazione di progetti di comunità in cui le persone anziane possano contribuire alla gestione degli spazi pubblici e rimanere attive all’interno della comunità. Due le modalità possibili di collaborazione: volontaria, con il coinvolgimento delle associazioni presenti sul territorio; retribuita, per coloro i quali  presentano un indicatore ISEE inferiore a 12 mila euro. In questo secondo caso i fondi verranno reperiti grazie alla partecipazione del comune a bandi nazionali ed europei per l’integrazione intergenerazionale.

2.5. Intercultura

Ogni comunità è costituita da persone con caratteristiche e valori diversi quali, per esempio: diversità di genere, orientamento e identità sessuale, provenienza, religione e cultura, tratti fisici o mentali. Tali caratteristiche non dovrebbero generare discriminazioni ma aiutare a costruire una collettività ricca e coesa. 

Noi di Corrente crediamo che nel mondo globalizzato di oggi la comunicazione, l’interazione e il dialogo tra persone e gruppi di persone con identità culturali diverse sia la base imprescindibile su cui costruire comunità. Per questo riteniamo che il dialogo interculturale, come progetto condiviso che metta in pratica il principio del riconoscimento reciproco, sia l’unica strada percorribile; un percorso di arricchimento e trasformazione mutuo, che punti a superare la dominazione, subordinazione e violenza strutturale base delle narrative patriarcali e colonialiste.

Nei processi di integrazione è fondamentale coinvolgere attivamente anche le persone autoctone. Il nostro territorio è da sempre stato soggetto a fenomeni di migrazione, i quali hanno generato parti della comunità con una storia propria, sia in termini di origini che di esperienze. Questo aspetto non può più essere ignorato, ma anzi noi crediamo vada valorizzato, in quanto le relazioni con persone di provenienze diverse, permettono di avere punti di vista differenti sul funzionamento dei meccanismi che regolano la comunità. All’integrazione vogliamo quindi sostituire i concetti di interazione e convivenza, ovvero un processo di costruzione di relazioni quotidiane informali, grazie al quale si possa superare diffidenza e ignoranza reciproca.

Purtroppo, ancora oggi, assistiamo a situazioni di scontro e intolleranza, in ambito scolastico, lavorativo e abitativo. In particolare, è necessario un cambiamento nell’atteggiamento con cui si guarda alle questioni sollevate dalla presenza di persone migranti, che deve essere vista come un’occasione per riprogettare e migliorare i servizi a disposizione di tutta la comunità. L’integrazione e l’interazione diventano soprattutto, in senso pedagogico, un modo per lavorare a nuove concrete forme di cittadinanza e nuovi modi per provare a ri-valorizzare la sfera pubblica, creando spazi di partecipazione in una situazione in cui le preoccupazioni e i problemi dei singoli, migranti e non, faticano a diventare problemi e progetti condivisi.

Per noi raggiungere questo obiettivo nel nostro comune significa intervenire su:

Costruzione di una comunità interculturale

Ci impegniamo ad ampliare gli sforzi dell’amministrazione nel costruire una comunità in cui tutte le persone che abitano il territorio abbiano la possibilità di prendere parte attivamente alle decisioni riguardanti la vita locale. Partendo dal diritto di ogni persona di autorappresentazione, vogliamo mettere a disposizione uno strumento che possa effettivamente fungere da organo partecipativo nel processo decisionale del paese. Per questo motivo proponiamo un ripensamento della consulta degli stranieri residenti, come già illustrato nella sezione amministrazione inclusiva e partecipazione cittadina. 

Proponiamo inoltre la promozione di eventi che abbiano come filo conduttore la conoscenza reciproca delle identità che esistono nel nostro territorio al fine di creare nuove appartenenze.

Ius Soli

In linea con altre realtà sul territorio italiano, la nostra proposta prevede l’introduzione dello Ius Soli nello statuto del Comune di Umbertide, così da poter istituire la cittadinanza onoraria per tutti i minori stranieri che vi risiedono, nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che abbiano completato un ciclo scolastico o un percorso formativo professionale in Istituti italiani. Il fine è quello di riconoscere il ruolo di queste persone nella coesione fra popoli e culture diverse. 

L’obiettivo è il raggiungimento di una felice convivenza delle varie culture sul suolo umbertidese attraverso la definizione e il riconoscimento del ruolo di queste persone nella coesione fra popoli e culture diverse. In particolare, vogliamo incentivare momenti di formazione rivolti all’intera comunità per rafforzare l’idea che la diversità è una ricchezza, fonte di opportunità e confronto, non un problema. Per noi è fondamentale, inoltre, lavorare su un percorso di consapevolezza sociale specifico rivolto ai minori stranieri e alle loro famiglie, favorendo le informazioni utili al conseguimento della cittadinanza italiana per coloro che ne hanno diritto.

Diritti interreligiosi

Come previsto dall’articolo 19 della costituzione italiana, ogni individuo ha il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, questo per noi implica il rispetto di alcune condizioni materiali base che permettano alla comunità religiosa di riunirsi; per questo ci impegniamo affinché gli spazi di culto ci siano e siano manutenuti adeguatamente.

2.6. Lavoro

Noi di Corrente crediamo che la concretizzazione dei nostri obiettivi possa avvenire attraverso una pianificazione di medio-lungo termine che debba mirare alla sostenibilità economica e ambientale delle attività del territorio, nonché all’uguaglianza sociale. Concetti chiave in questa visione sono la condivisione con le persone della nostra comunità, il principio del “far rete” per massimizzare i risultati di tutti e tutte, e la trasparenza nello stile di gestione.

Per noi il ruolo dell’amministrazione comunale passa per l’individuazione di strumenti e la realizzazione di iniziative a supporto delle aziende e dei professionisti del territorio, come:

  1. creare tavoli di confronto di categoria per analizzare le sfide contemporanee e proporre soluzioni condivise;
  2. essere soggetto promotore per l’adesione a finanziamenti pubblici per le realtà meno strutturate, premurandosi di mettere a disposizione anche sedi fisiche adatte a tale scopo, come nel caso di alcune start-up, che spesso hanno bisogno di un luogo preposto alle proprie attività, il quale potrebbe essere fornito dal comune;
  3. fare da capofila sul tema dell’efficientamento energetico, cogliendo l’opportunità di promuovere e creare una o più comunità energetiche.
 

Intendiamo facilitare il confronto costruttivo fra le varie parti sociali, tra cui organizzazioni sindacali e rappresentanze datoriali, soprattutto per quei settori che vedono un altissimo numero di addetti nel nostro territorio, come il comparto metalmeccanico e tutto il suo indotto. Riteniamo fondamentale promuovere la contrattazione collettiva territoriale (o di secondo livello), favorendo la creazione di tavoli permanenti fra le parti, dove si possano discutere problemi specifici del nostro territorio, in materia economica ma anche sociale, e si possa arrivare così a soluzioni partecipate e condivise. Questo porterebbe il nostro comune in una posizione di avanguardia nell’avanzamento dei diritti sociali, fra i quali il diritto al lavoro – che sia un lavoro di qualità, non degradante, adeguatamente retribuito.

Siamo consapevoli che troppo spesso la libera iniziativa privata di medie e piccole dimensioni non trova adeguato appoggio presso le istituzioni, perciò vorremmo promuovere spazi di dialogo e d’incontro fra l’amministrazione comunale ed il mondo del lavoro autonomo, attraverso la predisposizione di adeguati canali di comunicazione, perché le istanze del mondo imprenditoriale, professionale e commerciale trovino velocemente una risposta efficace ed adeguata.

2.7. Parità di genere

Noi di Corrente consideriamo la questione di genere non solamente nel suo significato di inclusione ed eguaglianza del genere femminile in rapporto a quello maschile, ma secondo un’idea di costruzione di una comunità dove non è più la narrativa patriarcale a determinare le relazioni tra gli individui ma una nuova idea di società. Questa è basata sull’uguaglianza sostanziale che garantisce la rimozione degli ostacoli di natura economica e sociale che limitano l’esercizio dei diritti. Consapevoli delle differenze e delle disuguaglianze esistenti in ottica di genere, proponiamo che questo tema sia un filo rosso che attraversi tutto il nostro lavoro come comunità, con l’obiettivo di costruire una parità sostanziale che permetta a tutte le persone di scegliere cosa essere, di avere pari opportunità e pari accesso alle risorse, e di partecipare senza ostacoli alla vita economica, sociale e politica della nostra comunità. 

Per noi raggiungere questo obiettivo nel nostro comune significa intervenire su:

Consultorio

Il Consultorio è un presidio delle aziende sanitarie locali che ha lo scopo di tutelare e promuovere la salute psico-fisica e sociale dell’individuo, della coppia e della famiglia nelle diverse fasi della vita. Deve rispondere ai bisogni e alla volontà di libera scelta in materia di salute sessuale, contraccezione, maternità e aborto, con un servizio accessibile e gratuito per tutte le persone, indipendentemente da reddito, età, cittadinanza e orientamento sessuale. Riattivare il consultorio significa renderlo nuovamente uno spazio socio-sanitario di cura, incontro, confronto ed educazione dove le persone possono prendere parola, proporre e agire nell’ottica di salute integrale.

Noi ci impegniamo affinché il consultorio di Umbertide possa garantire, con le figure professionali necessarie in ambito psicologico, ostetrico, ginecologico, pediatrico, educativo ecc., i diritti previsti dalle leggi 405 del 1975 e 40 del 2004, alcuni dei quali sono: contraccezione consapevole, assistenza in tema di diritto di famiglia, interruzione volontaria di gravidanza (IVG), assistenza psicologica. Il consultorio deve poter essere anche un luogo di ascolto, appoggio e informazione con l’obiettivo di facilitare il percorso di affermazione personale. Negli ultimi anni la conoscenza e la fruizione di questo servizio, che necessita di un ripensamento, è andata diminuendo in maniera sensibile. Pertanto, è importante promuovere una campagna di comunicazione volta a invitare la comunità ad usufruire di questo servizio.

Centro Antiviolenza

Proponiamo la creazione ad Umbertide di una rete territoriale di lotta alla violenza di genere che promuova la partecipazione collettiva concreta, educando la società nei confronti della violenza di genere e supportando materialmente e psicologicamente chiunque subisca degli abusi, siano essi fisici o psicologici. Il nostro obiettivo è quello di rendere la comunità più sicura e informata, implementando e consolidando lo Sportello Antiviolenza, il quale ha il compito di accogliere – telefonicamente o personalmente – le donne che subiscono o sono minacciate da qualsiasi forma di violenza, sia essa di natura domestica, sessuale, economica o stalking; mettere in contatto le persone che ne hanno bisogno con le case rifugio, fornendo assistenza alle madri ed eventualmente ai minori coinvolti. A questo dovranno essere forniti tutti gli strumenti necessari all’assistenza effettiva ed efficace delle persone vittime di violenza, tra i quali una sede che garantisca la privacy delle persone che lo frequentano.
A tutto questo vorremmo affiancare un canale di comunicazione rapida, ad esempio chat Telegram o Whatsapp, che permetta alle persone di comunicare in caso si sentano in pericolo in un determinato momento, anche durante il tragitto di ritorno a casa nelle ore notturne.

Salute mestruale

In ottica di salute integrale e riconoscimento delle diversità vorremmo mettere a disposizione delle persone che lo necessitano gli strumenti per prendersi cura del proprio corpo durante il ciclo mestruale. Tra questi proponiamo, una campagna di sensibilizzazione e distribuzione di prodotti di igiene femminile riutilizzabili e/o riciclabili. L’idea è quella di informare la popolazione rispetto a soluzioni ecosostenibili e rispettose del corpo e distribuire gratuitamente presso il consultorio prodotti adeguati alla salute mestruale di ogni persona, come assorbenti biodegradabili, coppette mestruali e mutande lavabili. Allo stesso modo auspichiamo una collaborazione con l’istituto superiore per poter distribuire al suo interno prodotti di igiene femminile riutilizzabili e/o riciclabili. 

Inoltre, in linea con altri paesi europei, vorremmo verificare la possibilità di introdurre due/tre giorni di congedo mestruale retribuito per le persone che durante il ciclo mestruale soffrono di dismenorrea. 

Attenzione al linguaggio

Il linguaggio crea il pensiero, il pensiero crea l’azione, l’azione costruisce il mondo: noi desideriamo costruire un mondo a misura di tutte le persone, motivo per il quale ci impegniamo a riflettere sulle parole prima di usarle. Può sembrare un esercizio inutile e squisitamente intellettuale, oltre che faticoso, ma il modo in cui parliamo influenza la nostra percezione del mondo che ci circonda, oltre che costruirlo. Scendendo nel concreto, ci impegniamo a rivolgerci a tutte le persone, abbandonando il maschile sovraesteso che ci fa dire “buongiorno a tutti”. La popolazione a cui ci rivolgiamo è composta da maschi, femmine e persone fluide, non binarie, transgender ecc. Vogliamo che tutte le persone si sentano rappresentate, per questo dobbiamo rivolgerci a tutte, anche nella stesura di documenti dell’amministrazione come statuto, regolamenti, bandi, moduli, ecc.

2.8. Processi culturali

Quando si parla di cultura intesa come l’insieme di pratiche e costumi che caratterizzano una società e una persona, essa può essere intesa in due modi: essenzialista o processuale. Nel primo caso la cultura è vista come l’eredità collettiva di un gruppo, cioè un catalogo di idee e di pratiche che modellano sia la vita collettiva che individuale; è un qualcosa di permanente, definitivo e oggettivo. Nel secondo caso, invece, la cultura è un qualcosa che si fa, che si produce, in continua evoluzione e mai uguale a sé stessa; è un’insieme di elementi attraverso i quali i gruppi umani si adattano all’ambiente e organizzano la loro vita sociale ed è quindi un processo storico. Per noi la cultura è questo, non un’entità fissa e statica, ma un complesso di idee e comportamenti che cambiano nel tempo; le culture da sempre si sono mescolate tra loro, si sono modificate e migliorate a vicenda. Risulta dunque fondamentale non ridurre le persone alle loro identità nazionali, religiose o etniche, ma considerarle come un insieme di identità, che cambiano e si trasformano nel tempo. 

A Umbertide dobbiamo mettere in campo processi per tornare ad essere una fiorente realtà culturale. Crediamo che la cosa più importante sia dare spazio alle persone di esprimersi. Per raggiungere questo obiettivo proponiamo di creare una Consulta delle Associazioni per far sì che ci sia un coordinamento tra tutte le personalità del nostro territorio, e uno sforzo partecipato per la comunità. Mettere insieme le associazioni, cuore pulsante delle attività culturali di Umbertide, è fondamentale per ridare vita alla comunità. L’amministrazione deve fare da capofila – promotrice di dialogo e confronto – ed essere punto di riferimento per la raccolta dei fondi necessari alla realizzazione di progetti, eventi ed attività.

Parlando di eventi, La Fratta dell’800 è ormai parte integrante della tradizione umbertidese, e lo ha dimostrato l’edizione 2022, in cui, dopo due anni di stop causa pandemia, si è tornati a lavorare insieme per la riuscita della festa. Tuttavia negli ultimi anni abbiamo assistito alla diminuzione del numero di partecipanti sia locali che non, forse causato dalla perdita parziale di identità. Per noi è necessario un ripensamento di questa festa, partendo dal coordinamento tra i soggetti organizzatori per far tornare “le Taverne” ad essere un punto di riferimento nel calendario umbertidese per tutte le persone, e non solo per chi fa parte delle associazioni che ci lavorano.

Unitamente a questo, anche gli altri eventi umbertidesi, come le fiere e le sagre delle frazioni, vanno ripensati e sviluppati per far sì che siano eventi finalizzati alla creazione di comunità.

Fattore da non dimenticare quando si parla di fare cultura è la composizione della popolazione. Nel nostro territorio ci sono gruppi diversi che hanno esigenze diverse, quindi se da un lato è importante promuovere la convivenza e l’interazione di tutte le fasce della popolazione, è anche importante garantire ad ogni gruppo i propri spazi. Ogni persona deve poter scegliere chi essere, come impiegare il proprio tempo e dove andare, ma deve anche sapere di poter essere accolta e accettata ovunque, e quindi ogni esigenza va considerata. 

Altro aspetto preponderante nei processi culturali è il cibo, un fattore che unisce le persone nel nostro territorio. Tuttavia, a volte può risultare esclusivo quando si parla di eventi ed iniziative. Le esigenze e le necessità delle persone che vivono ad Umbertide stanno cambiando, e così deve cambiare l’ottica con cui guardiamo al cibo. Non possiamo non considerare le diverse alimentazioni che caratterizzano il nostro territorio, anche se si discostano da quella che è considerata la tradizione, che ormai è sempre più diversa. La nostra proposta è che quando si pensano eventi legati alla promozione dei prodotti del territorio si devono anche considerare queste fasce di popolazione. Compito dell’amministrazione è facilitare la creazione di eventi culturali e interculturali che possano fondare un nuovo modo di vedere il cibo, rendendolo un terreno di scambio di tradizioni, valori e usanze. 

2.9. Relazioni con altre realtà

Noi di Corrente vogliamo promuovere un’amministrazione che dialoghi in maniera efficace con le realtà comunali limitrofe, in modo da costruire un fronte unico di azione, rispetto a  tutte quelle tematiche che sono di respiro sovracomunale. Promuovere insieme alle altre amministrazioni idee che abbiano al centro lo sviluppo e il mantenimento di servizi essenziali per la qualità della vita e il benessere dei cittadini e delle cittadine. Riteniamo indispensabile  questo modo di agire in quanto esistono questioni che un’amministrazione da sola  non può affrontare in maniera efficace. Esempi di tematiche da affrontare in rete sono: salute pubblica (ospedali, RSA, ecc.), viabilità e trasporti e gestione di aree naturali condivise.

Riteniamo inoltre importante prendere ispirazione da realtà simili alla nostra, che hanno messo in campo risposte efficaci per la gestione delle problematiche rilevate durante la nostra analisi.

2.10. Sport

Lo sport è un’attività di primaria importanza per lo sviluppo della persona, per questo vogliamo elaborare un Piano Sport, per creare comunità e dare uno scopo ai ragazzi e alle ragazze.  

Crediamo nel dialogo delle diverse associazioni sportive tra loro e con l’amministrazione comunale, al fine di garantirne il diritto per ogni persona. Intendiamo favorire l’accesso di ciascuna realtà sportiva all’interno delle scuole e parallelamente ridurre l’impatto economico per le famiglie. Proponiamo anche la creazione della Tessera dello Sport, che sarà a disposizione con scontistiche in base all’indicatore ISEE, in modo da garantire al maggior numero di ragazze e ragazzi (under 30) il diritto allo sport, avendo anche la possibilità di accesso convenzionato a servizi culturali e commerciali. 

All’interno della nostra comunità insistono diverse realtà, con peculiarità e necessità che devono avere voce anche a livello dell’istituzione comunale. Per questo, proponiamo la creazione di una Consulta Sportiva, ovvero un tavolo di dialogo permanente, che periodicamente si riunisca al fine di garantire la migliore gestione delle strutture pubbliche dedicate allo sport. 

Promuoveremo con tutte le associazioni eventi di valenza sociale, comunitaria per favorire l’aggregazione tra le persone, proponendo un mix di gare sportive e di abilità aperto a tutti, tipo weekend dello sport.

3. Il Territorio

Un comune è una realtà formata dalla somma di territorio e della popolazione che vi abita, per questo la sua cura è una delle sfide maggiori che ci attende. 

Consapevoli che ognuno dei 201 Km quadrati del territorio umbertidese merita un’attenzione che deve tradursi in azioni pratiche, intendiamo rinnovare e implementare le normative e gli strumenti per la sua tutela.

3.1. Diritto dell’Ambiente e Crisi Climatica

Noi di Corrente abbiamo estremamente a cuore le tematiche ambientali e le problematiche che affliggono il nostro pianeta. Crediamo che sia imperativo agire per cercare di contrastare i danni che l’attività umana ha causato direttamente agli ecosistemi, sfruttando le risorse naturali, ed indirettamente, generando la crisi climatica, evidente prodotto del sistema economico vigente. 

 

3.1.1. Diritto dell’Ambiente

Il nostro obiettivo in questo ambito è la nascita di una comunità basata su un rapporto diverso con l’ambiente naturale e gli ecosistemi che ci circondano. Una comunità che consideri la natura non come una risorsa da sfruttare a nostro piacimento, a prescindere dai “danni collaterali”, ma come un’entità che ha il diritto di esistere in sé e per sé, e di essere salvaguardata e lasciata prosperare.

Aree verdi

Come Corrente proponiamo di impegnarci per la rigenerazione degli ecosistemi e delle biodiversità locali. Questo richiede la gestione delle aree verdi del comune, che sino urbane, rurali o boschive, in maniera consapevole e con l’obiettivo di rigenerare gli ecosistemi autoctoni, attraverso la reintroduzione di specie native così da assicurare la biodiversità. 

Per quello che riguarda il verde urbano, tra le altre cose vogliamo far rispettare il Piano Comunale del Verde, contenuto nel “Regolamento del verde Pubblico e privato”. Crediamo inoltre sia importante operare interventi contro l’impermeabilizzazione del suolo, per contrastare i rischi idrogeologici e prevenire danni dati da fenomeni di precipitazione oramai sempre più intensi. 

Le aree boschive sono di fondamentale importanza per lo stato di salute del territorio comunale, in quanto luogo cardine per il mantenimento della biodiversità locale e della stabilità idrogeologica. Purtroppo nel tempo queste aree sono state soggette a disboscamento su larga scala ai fini della vendita  con tecniche poco attente alle conseguenze sul territorio, stravolgendo il tradizionale profilo del suolo collinare che aiutava ad attenuare gli effetti delle precipitazioni intense. Infatti i detriti e gli  scarti vegetali che si accumulano a causa del taglio boschivo ostruiscono fossi e canali, aggravando fenomeni idrogeologici quali straripamenti improvvisi e  smottamenti, che si ripercuotono a valle.

Molte delle aree rurali precedentemente adibite all’agricoltura sono ora abbandonate e lasciate all’incuria, compromettendo ulteriormente l’assetto idrogeologico locale. Mentre in passato le pratiche di gestione dei terreni assicuravano una manutenzione dei canali di scolo e l’impiego di piante selezionate per contrastare il fenomeno dell’erosione del suolo, oggi, le pratiche di “razionalizzazione” delle colture e l’abbandono dell’attività agricola  contribuiscono all’aumento  dei fenomeni franosi e di allagamento sul territorio comunale. 

Proponiamo quindi lo sviluppo di un “Piano Comunale del Verde Integrato” che tenga in considerazione le relazioni tra zona urbana, rurale e boschiva, con l’obiettivo di gestire in maniera attenta e consapevole il territorio comunale. Di fondamentale importanza per la realizzazione di tale piano saranno le azioni restaurative e di monitoraggio completo e dettagliato delle tre aree.

Il fiume Tevere

Elemento centrale dell’ecosistema del nostro territorio è il fiume Tevere, parte attiva della comunità umbertidese. Noi di Corrente crediamo che esso, e la biodiversità che contiene, debbano essere salvaguardati. Ci proponiamo quindi di ripristinare e tutelare l’ecosistema del fiume, coordinando gli sforzi con i comuni limitrofi, operando interventi di pulizia e ricostituzione dello stato originario del letto del fiume. Intendiamo inoltre fare manutenzione e monitoraggio degli argini fluviali e degli affluenti connessi al fiume  anche per prevenire e attenuare eventuali danni derivanti da fenomeni meteorologici estremi., e prevenirli verificando lo stato della rete di affluenti e torrenti connessi al fiume, le cui ostruzioni possono aggravare i fenomeni di piena.

Un’ importante questione connessa alla protezione del Tevere, è quella della gestione idrica. Crediamo sia necessario adottare pratiche più consapevoli e responsabili di uso e consumo dell’acqua, che sta diventando una risorsa sempre più scarsa. Riteniamo fondamentale mettere in campo iniziative di sensibilizzazione sugli sprechi d’acqua, cercare di stimolare l’adozione di tecniche agricole che usano l’acqua in maniera più efficiente e responsabile; reputiamo inoltre importante la creazione di infrastrutture per la raccolta dell’acqua in periodi umidi, per far fronte ai fenomeni di siccità estiva che diverranno sempre più frequenti ed intensi.

3.1.2. Crisi Climatica

La crisi climatica descrive la crisi ecologica, politica e sociale legata al surriscaldamento globale causato dall’attività umana. È una tematica che va al di là delle competenze e delle possibilità di un singolo comune, tuttavia ha un impatto sempre più preoccupante sul nostro territorio, causato da  siccità, ondate di calore intense ed eventi meteorologici estremi che mettono alla prova sia l’ecosistema locale, che noi residenti e le nostre attività.

Alla luce di ciò pensiamo sia necessario affrontare concretamente le conseguenze della crisi in corso in un territorio come il nostro dove la produzione agricola e lo sfruttamento delle risorse rappresentano ancora una parte importante dell’economia locale.

Le iniziative in risposta agli effetti della crisi climatica rientrano essenzialmente in due categorie: la mitigazione, ovvero il cercare di modificare le circostanze ambientali in cui ci troviamo per alleviare il più possibile le conseguenze negative; l’adattamento, cioè modificare le nostre abitudini per adattarci alle nuove condizioni. Se pur vero che come comune le misure di mitigazione che possiamo adottare sono modeste, siamo tuttavia convinti che anche nel nostro piccolo possiamo fare molto per adattarci ed apportare cambiamenti importanti alle nostre pratiche quotidiane. 

Pensare che questa sia una battaglia per lo più ideologica è decisamente ingenuo, in quanto i danni agli ecosistemi e gli sconvolgimenti portati dalla crisi climatica si ripercuotono concretamente sulla nostra società e sul nostro territorio, dalle cui risorse naturali la nostra comunità dipende fortemente in modo importante. 

Per Corrente mettere in pratica queste strategie nel nostro comune si traduce in varie proposte nei seguenti ambiti:

Energia

Proponiamo di avviare la  costituzione di comunità energetiche per agevolare la produzione di energia rinnovabile con impianti fotovoltaici/eolici da mettere in rete con l’energia idroelettrica prodotta dalla diga sul tevere presso il parco Mola Casanova. Tra le priorità dell’amministrazione in materia intendiamo inserire l’elaborazione di un piano comunale per l’Energia che regoli l’acquisizione e distribuzione di fondi necessari allo sviluppo di infrastrutture energetiche adeguate al contesto comunale. 

Tra i lavori infrastrutturali urgenti ci sono indubbiamente quelli relativi alla rete di distribuzione del gas naturale, ormai datata.  Tali costi di rinnovamento andranno sfortunatamente a sommarsi ai già onerosi rincari  dovuti agli avvenimenti internazionali e alle dinamiche strutturali della transizione energetica. Per alleviare gli oneri sui cittadini e sulle realtà industriali  proponiamo che l’amministrazione comunale affronti in anticipo queste problematiche, avvalendosi delle risorse europee per la realizzazione di progetti quali  le comunità energetiche con lo scopo di mitigare i costi crescenti dell’energia e arginare i suoi impatti ambientali

Agricoltura

Uno dei nostri obbiettivi è quello di migliorare le pratiche dell’agroindustria, favorire la transizione verso l’agricoltura rigenerativa dei produttori locali – interessati ad adottare metodologie più rispettose dell’ambiente – e stimolare l’impiego di sementi antiche e autoctone.

L’Amministrazione dovrà fare il possibile per ridurre quelle coltivazioni che presentano un alto impatto ambientale, intenso consumo idrico e conseguenze negative per la salute pubblica. Per stimolare un incremento della produzione alimentare locale da agricoltura rigenerativa, proponiamo di supportare i produttori agricoli locali nel percorso di accesso alle risorse finanziarie messe a disposizione da Regione e Unione Europea.

Autonomia alimentare

Il nostro ideale è quello di una comunità il più possibile autonoma dal punto di vista alimentare, vogliamo dunque incoraggiare il consumo di prodotti locali tramite iniziative come l’istituzione di un mercato coperto negli spazi del ex-tabacchi per produttori del territorio, ed espandere gli orti sociali.

Gestione dei Rifiuti

Per quanto riguarda il tema dei rifiuti, le nostre proposte sono volte a ridurre la quantità di rifiuti prodotti, e potenziare raccolta e riciclo. Proponiamo quindi di affrontare il problema dei rifiuti urbani con la “strategia 3 R”: 

a- Riutilizzo: creare iniziative di economia circolare con lo scopo di estendere il più possibile la vita dei beni. Vorremmo incentivare l’utilizzo del centro del riuso già presente nella nostra realtà comunale a quale vanno destinati spazi più adeguati. 

b- Raccolta: vorremmo ripensare il sistema di raccolta rifiuti del nostro comune, incentivando la raccolta puntuale. Questo implicherebbe una riduzione della spesa per la gestione dei rifiuti con una conseguente diminuzione della TARI. Inoltre vorremmo introdurre una differenziazione per quello che riguarda i prodotti assorbenti e rifiuti tessili e creare un sistema di incentivo alla raccolta dei rifiuti dispersi istituendo una compenso..

c- Riduzione:  Vorremmo istituire delle campagne di sensibilizzazione con l’obiettivo di disincentivare l’acquisto di prodotti superflui e incentivare l’acquisto di prodotti con meno imballaggio e di seconda mano 

3.2. Economia

Siamo coscienti che nel parlare di economia, la popolazione umbertidese rivolge lo sguardo anche alla sostenibilità del Bilancio Comunale. Sono per noi imprescindibili la trasparenza nella rendicontazione delle spese e degli investimenti, nell’assegnazione di appalti, nella gestione dei crediti e dei debiti, nonché nella corretta impostazione dei tributi.

Consapevoli delle sfide che pone questo tema, ci proponiamo di guardare all’ottimizzazione delle spese comunali per i servizi fondamentali come quello della raccolta dei rifiuti, da cui passano il decoro urbano e la salubrità dei nostri spazi comuni. In questa logica, proponiamo di sviluppare strategie di contenimento della quantità di rifiuti prodotti, così da comprimere le spese e contemporaneamente guardare alla sostenibilità ambientale.

Puntiamo ad essere presenti nella gestione delle aree industriali e commerciali. Vogliamo favorire il dialogo con i soggetti privati, per comprendere le opportunità che possono derivare dalle loro iniziative. Lo scopo è di evitare che gli impianti industriali si sviluppino come corpi estranei all’interno del territorio comunale, ma ne costituiscano parte integrante ed integrata, in armonia con tutti gli altri spazi sociali ed economici.

La nostra visione a lungo termine è che Umbertide possa essere una realtà autonoma in termini di risorse idriche, energetiche ed alimentari. Le proposte che abbiamo avanzato all’interno del programma, mirano al raggiungimento di questo obiettivo. In particolare, tale autonomia si basa su tre principi cardine: incentivare tecniche di produzione agricola in linea con le necessità della nostra comunità e dell’ambiente, produrre energia elettrica da fonti rinnovabili come la diga sul Tevere e parchi solari posti in aree industriali, salvaguardare le nostre risorse idriche tramite azioni di efficientamento.

Il futuro dell’economia e del lavoro passa anche dalla formazione e informazione delle nuove generazioni. Intendiamo istituire dei tavoli di confronto fra famiglie, mondo del lavoro e scuole per portare avanti iniziative di orientamento scolastico, accademico e al lavoro. In questa iniziativa sarà fondamentale la collaborazione con cittadini e cittadine che studiano, hanno studiato, lavorano o hanno lavorato per mettere a fattor comune le proprie esperienze personali e professionali, dando l’opportunità ai più giovani di conoscere le opzioni che sono a disposizione per realizzare il proprio futuro.

L’amministrazione comunale dovrà facilitare l’accesso a strumenti di sostegno per istruzione e riqualificazione professionale. La nostra idea è che tutte le persone debbano essere messe nelle condizioni di poter accedere a nuove opportunità di studio e lavoro, rimuovendo ogni ostacolo al raggiungimento dei più alti livelli di istruzione, a prescindere dalle condizioni sociali, economiche e materiali di partenza.

Tra i diritti socio-economici fondamentale è il diritto ad un’abitazione dignitosa. Riteniamo urgente un censimento di tutte le abitazioni in edilizia pubblica residenziale attualmente sfitte; e il reperimento di altri immobili pubblici ad oggi inutilizzati, da adibire ad alloggi sociali a canone calmierato, da distribuire attraverso bandi pubblici di assegnazione.

Quando si parla di economia del territorio, uno degli argomenti principali è il reperimento dei fondi necessari per la realizzazione dei progetti. 

L’amministrazione ha il compito di reperire tali fondi dove possibile, per questo proponiamo la creazione di un ufficio bandi, che si occupi di ricercare e intercettare le risorse a disposizione. Particolare attenzione deve essere posta nel processo di assegnazione di fondi europei. 

In quest’ottica, anche la cittadinanza ha la possibilità di finanziare direttamente i progetti della comunità in ambito sociale. Lo strumento da utilizzare è il 5×1000, una quota dell’imposta Irpef che lo stato italiano ripartisce tra enti che svolgono attività sociali. Il contribuente può scegliere a chi versarla alla presentazione della dichiarazione dei redditi e tra le possibilità c’è anche il comune di residenza, che dovrà obbligatoriamente usarla per finalità sociali. A Umbertide, secondo l’agenzia delle entrate, nel 2020, 147 persone hanno fatto questa scelta, facendo entrare nelle casse comunali 3.617,57€. La nostra idea è di promuovere, attraverso una campagna di sensibilizzazione, questo strumento, che con nessun costo al singolo può fare molto per la comunità.

3.3. Educazione

Quando si pensa al tema dell’educazione a livello comunale, non c’è solo il piano teorico da tenere in considerazione. Nella pratica vanno risolti problemi relativi alle strutture e ai servizi scolastici, come mense e trasporti. 

Scuola secondaria di primo grado

L’edificio che ospita le scuole medie necessita di interventi di manutenzione e rifacimento di alcune aree, ad esempio gli spogliatoi della palestra. La nostra proposta, oltre al reperimento dei fondi, è quella di coordinarci con la dirigenza scolastica, per capire come realizzare interventi che possano essere funzionali alla popolazione studentesca

Mense

Il servizio delle mense scolastiche è un diritto che l’amministrazione comunale deve continuare a garantire a tutta la popolazione studentesca. Noi ci impegniamo a mantenere tale servizio attivo, oltre che assicurare che i menù siano bilanciati, con prodotti di qualità, possibilmente a chilometro zero e che rispettino le esigenze di ogni persona

Inoltre, vorremmo incentivare  momenti di formazione nelle scuole, e non solo, di educazione alimentare, per rendere consapevoli bambini, bambine e adulti sull’impatto che il nostro stile di vita alimentare ha, non soltanto sul nostro corpo, ma anche sull’ambiente.

Trasporti

La problematica legata al trasporto scolastico può essere divisa in due categorie: la prima riguarda il centro cittadino, la seconda la rete di trasporti urbani che permette a chi vive nelle frazioni di raggiungere le scuole del territorio. 

Nel centro cittadino, le scuole elementari, medie e superiori sono molto vicine tra loro. Nelle fasce orarie di entrata ed uscita si crea traffico, perché molte persone raggiungono gli istituti con l’automobile. Poiché Umbertide ha una conformazione tale per cui è possibile muoversi facilmente in bicicletta o a piedi, vogliamo incentivare la mobilità sostenibile non solo per arginare il problema del traffico, ma anche per una questione di impatto ambientale e di salute. 

Come delineato nella sezione Piano Urbanistico Integrale, la nostra proposta è quella di collegare tutti i punti di interesse del centro cittadino, scuole incluse, grazie ad un sistema di percorsi ciclo-pedonale. Inoltre, vorremmo riprendere l’iniziativa “Piedibus” per permettere a bambini e bambine, già dalle elementari, di andare a scuola a piedi. Questo potrebbe essere fatto con dei percorsi prestabiliti, con l’aiuto di personale addetto o in autonomia.

Nelle frazioni l’amministrazione già fornisce un servizio di trasporto scolastico. Il nostro approccio, come per altre tematiche, è quello del chiedere alle persone interessate come l’organizzazione di questo servizio potrebbe essere migliorata. Inoltre, vorremmo incentivare uno spostamento più sostenibile, a piedi o in bicicletta dove possibile, con trasporti di gruppo, e attraverso un ammodernamento dei mezzi di trasporto pubblico.

In particolare, l’idea dei trasporti di gruppo su tutto il territorio comunale, potrebbe essere applicata anche per andare al lavoro, garantendo non solo benessere da un punto di vista ambientale, ma anche coesione sociale. 

Nel caso della scuola secondaria di secondo grado e delle persone che vanno all’università, in coordinamento con i comuni limitrofi, Corrente punta a garantire trasporti adeguati ai bisogni e a prezzi agevolati per la comunità studentesca sia in ingresso che in uscita dal comune.

3.4. Piano urbanistico integrale

La nostra proposta è che Umbertide venga dotata di un piano urbanistico integrale. L’aggettivo integrale presenta l’essenza della nostra visione rispetto al tessuto fisico del territorio: un insieme di caratteristiche urbane, organicamente studiate per permettere la migliore fruizione possibile a chi abita la nostra realtà. L’urbanistica è lo strumento con il quale si cerca di dare una risposta alle necessità delle persone, necessità che vanno dall’abitare allo spostarsi, da e per un determinato luogo. Per far sì che ai bisogni delle persone facciano seguito delle risposte concrete e realmente utili da parte dell’amministrazione, è fondamentale partire dalla domanda “cosa serve alle comunità?”. Crediamo che alla base di qualunque processo che coinvolge un cambiamento radicale della città, debba essere affiancato un processo di condivisione e co-costruzione in cui le persone, affiancate da esperti, possano esprimersi. Proponiamo che la co-progettazione diventi il primo gradino dal quale partire ogni volta che si vuole realizzare una nuova opera.

Altro elemento che andrà considerato è il  piano regolatore, il quale deve essere ripensato completamente tenendo in considerazione le attuali e future necessità della popolazione. In particolare, deve essere posta grande attenzione nel ripensare la struttura urbana delle frazioni, che troppo spesso vengono trascurate lasciate indietro. 

La nostra proposta per le frazioni si articola nei seguenti punti:

  1. Partecipazione delle persone nel ripensare il luogo in cui vivono. Gli abitanti delle frazioni sono i soggetti più titolati nell’esprimere quali sono le proprie necessità. Il compito dell’amministrazione dovrebbe essere quello di garantire e mediare momenti di confronto tra le persone, traducendo successivamente in atti concreti quanto deciso.
  2. Ogni frazione ha diritto a degli spazi di condivisione. Chi vive le frazioni ha il diritto di avere degli spazi pensati per l’aggregazione di persone di tutte le età, in modo da stimolare il senso di appartenenza ad una comunità viva. Dove questi spazi già esistono, l’amministrazione ha il dovere di creare dei piani di manutenzione per garantire che le strutture rimangano attive e usufruibili, un esempio su tutti è il CVA di Montecastelli. Dove questi spazi non esistono o sono completamente degradati, c’è bisogno di capire insieme a chi dovrebbe usufruirne, quali sono le pratiche da mettere in campo.
  3. Le frazioni devono essere integrate tra loro e con il centro cittadino. Chi abita le frazioni spesso lamenta la distanza dal centro cittadino, una lontananza molto spesso percepita non solo come fisica ma anche come sociale. In particolare, per quanto riguarda la lontananza fisica le ragioni sono principalmente riconducibili alla mancanza di una rete funzionale di trasporto urbano.
3.4.1. Accessibilità

Nel continuo lavoro di confronto di questi mesi uno dei temi, che più spesso e da più gruppi di lavoro, è stato toccato è quello dell’accessibilità e delle barriere architettoniche. Abbiamo rilevato che il sistema di strutture e di trasporti cittadini non è ancora pensato per garantire la libera fruizione degli spazi da parte di tutti i soggetti che presentano limitazioni fisiche o semplicemente esigenze particolari. Pensiamo in particolare a: persone disabili, persone con passeggini o anziani con ridotta mobilità. 

Noi proponiamo una revisione sistematica di tutte le strutture e infrastrutture di viabilità, che consenta di ripensare dette strutture in maniera da renderle fruibili e accessibili dalla totalità della popolazione umbertidese.

3.4.2. Focus su Giovani e Anziani

Parlando degli spazi essenziali alle varie fasce d’età che compongono la nostra comunità, un’attenzione particolare va posta su quelli necessari alle persone giovani ed anziane.

Una delle criticità dell’invecchiamento è il rischio di isolamento, ma invecchiare non deve significare per forza essere persone sole. Una proposta che vorremmo avanzare è quella del co-housing comunale, L’idea è quella di  identificare delle abitazioni da destinare a residenza  per persone anziane, ma autosufficienti, che possano formare una loro piccola comunità di supporto e autoaiuto. 

Inoltre, proponiamo la realizzazione di orti sociali, anche dislocati nelle varie frazioni, in collaborazione con la Serra comunale. Un momento di condivisione intergenerazionale in cui lo spazio dell’orto si trasforma in uno scambio vivo e trasversale. Un progetto come questo potrebbe portare dei benefici sotto molti punti di vista: incrementando la produzione di cibo a chilometro zero e a basso costo, favorendo la varietà alimentare e accrescendo il senso di comunità. 

Invece, per quanto riguarda le persone giovani, in particolar modo quelle in età scolastica, le problematiche da affrontare sono varie. 

La principale è la mancanza di spazi dove poter stare, sia per studiare che per lo svago. La biblioteca comunale, che negli ultimi anni ha visto un notevole incremento del numero di utenti, presenta delle criticità. Per sua stessa natura non è fatta per studiare insieme, ma da soli in silenzio, e non è adatta a computer e dispositivi elettronici in quanto mancano le prese per poterli ricaricare. Inoltre, il fatto che sia collocata sopra il cinema non permette la giusta tranquillità, dato che nelle ore pomeridiane spesso ci sono spettacoli che interferiscono con la concentrazione. Gli studenti e le studentesse dovrebbero avere la possibilità di studiare a seconda delle proprie necessità, in gruppo o da soli in silenzio, in un luogo adatto, che fornisca loro i giusti mezzi. Per noi tale luogo potrebbe essere La Piattaforma, che immaginiamo come uno spazio da vivere a tutte le ore del giorno.
Per quanto riguarda lo svago, se d’estate si può stare all’aria aperta, nei parchi, o fare passeggiate, d’inverno è più difficile trovare posti di ritrovo che non siano bar e ristoranti. I ragazzi e le ragazze più giovani che non si possono spostare autonomamente, o andare al pub perché minorenni, non hanno luoghi in cui effettivamente poter trascorrere una serata se non fuori, al freddo e senza nulla da fare. La nostra proposta è quella di creare degli spazi appositi in cui, i ragazzi e le ragazze, possano trascorrere il tempo libero, magari organizzando o seguendo delle attività. Ci sono almeno due luoghi che crediamo possano rispondere a questa esigenza, ovvero la già menzionata Piattaforma e il Parco Ranieri.

3.4.3. Mobilità

Per quanto riguarda la mobilità nel territorio comunale la nostra indagine ha evidenziato in particolare un utilizzo prevalente dell’automobile a discapito degli altri mezzi di locomozione. La nostra idea è quella di favorire il più possibile l’utilizzo di mezzi alternativi. Abbiamo posto particolare attenzione nell’immaginare Umbertide negli anni a venire, come una realtà in cui sia possibile spostarsi agevolmente in bici o a piedi. Per fare questo abbiamo pensato un sistema di piste ciclo-pedonali che consentano di muoversi velocemente e in sicurezza, raggiungendo tutti i punti di interesse della città. La nostra proposta è riportata nella figura sottostante.

In figura il progetto del sistema ciclo-pedonale cittadino del futuro. In rosso il tracciato del percorso ciclopedonale. I segnaposto indicano i principali punti di interesse divisi per categoria: in blu i supermercati, in viola le scuole, in arancione le piazze, in rosso tutto il resto.
3.5. Processi Culturali

Per far sì che Umbertide torni ad essere una fiorente realtà culturale, dobbiamo ripartire dai luoghi in cui si fa cultura. Nel nostro territorio non mancano di certo spazi che potrebbero essere utilizzati a tale scopo. Abbiamo, infatti, innumerevoli strutture divise in:

  • Spazi interni
    • Centro Socio-culturale San Francesco;
    • Fabbrica Moderna (Fa.Mo.) ovvero la struttura sita in Piazza Carlo Marx che ospita il Museo Rometti, il Cinema Metropolis e la biblioteca e archivio comunali;
    • Museo di Santa Croce;
    • Rocca di Umbertide;
    • Teatro dei Riuniti.
  • Spazi esterni
    • Aree verdi tra cui in particolare il Parco Ranieri con le sue diverse aree, una su tutte l’Anfiteatro;
    • Lido Tevere;
    • Piazze del territorio, sia del centro cittadino che delle frazioni.
  • Spazi con interno ed esterno
    • Centro Mola Casanova;
    • CVA sparsi nel territorio;
    • La Piattaforma;
    • PUC o Ex-Tabacchi.

Biblioteca comunale

La biblioteca è un luogo fondamentale della cultura e il suo scopo principale, ma non unico,  dovrebbe essere quello di fornire accesso a libri e documenti aggiornati, e fruibili alla popolazione. Ad oggi la Biblioteca di Umbertide è un luogo soprattutto usato da studentesse e studenti, anche universitari, per studiare. Purtroppo, varie sono le problematiche che presenta:  essendo nello stesso edificio del cinema ha dei problemi di “rumore” negli orari degli spettacoli; per sua stessa natura non si può studiare in gruppo e parlare; gli orari di apertura sono limitati; e non ha a disposizione prese per la ricarica dei dispositivi elettronici. Chi studia fuori casa, qualunque sia la ragione, deve avere accesso ad uno spazio che offra dei servizi adeguati a questo scopo. Noi crediamo che la nostra biblioteca abbia delle enormi potenzialità e che possa diventare un luogo in cui fare e interscambiare cultura. Per questo si può pensare da un lato ad una aggiornamento dei testi a disposizione, ampliandone la scelta, e dall’altro, ad una programmazione di attività culturali in collaborazione con le varie associazioni del territorio.

La Rocca

La Rocca di Umbertide è, dal 1991, il Centro per l’Arte Contemporanea del nostro comune, rappresentando un elemento identitario nel panorama del centro città e un luogo dove fare cultura. Per la sua conformazione, la Rocca necessita di continua manutenzione e lo stato attuale suggerisce che andrebbero fatti degli importanti interventi di risistemazione. Inoltre, data la sua particolarità di torre medievale, attualmente non è accessibile a disabili motori, persone con scarsa mobilità, o passeggini. Noi riteniamo che poter accedere liberamente a questo luogo sia un aspetto fondamentale della vitalità culturale umbertidese. Pertanto, pensiamo sia necessario non solo mantenere l’esistente ma ripensare e migliorare la fruibilità di uno dei luoghi a più alto potenziale del nostro comune. La nostra proposta è quella di trovare i fondi necessari, attraverso bandi indirizzati al settore della cultura, per rendere la Rocca accessibile a tutte le persone. Inoltre, vorremmo rivitalizzare il programma di mostre ed incontri a carattere locale ed internazionale che hanno reso la Rocca di Umbertide famosa in tutta la regione e oltre. 

Teatro dei Riuniti

Il Teatro dei Riuniti è uno dei fiori all’occhiello del nostro comune. Per anni ha rappresentato un punto fermo nel panorama artistico regionale, partecipando alla stagione teatrale del Teatro Stabile dell’Umbria. L’edificio rappresenta un esempio di recupero e rinnovamento, con elementi di pregio, come tutto il sistema di porta lampade e lampadari, disegnati e realizzati appositamente per il nostro teatro.
Purtroppo, lo stato attuale dell’edificio impone che vengano investite delle risorse per la manutenzione. Inoltre, da troppi anni viene rimandata la stesura di un nuovo bando di gestione, generando incertezza sulle sue modalità di fruizione. Data l’importanza di questo luogo, proponiamo di avviare il prima possibile dei lavori di ristrutturazione e di coinvolgere tutti i soggetti interessati nel processo decisionale per ripensare la sua gestione.

Aree Verdi

Gli spazi verdi sono un punto cruciale della vita all’aria aperta nel nostro territorio. Questi spazi devono essere collegati, manutenuti e sviluppati per adattarsi alle esigenze della popolazione, garantendo in questo modo la possibilità di spostarsi il più possibile a piedi o in bici. Inoltre, in quanto aree estese, permettono di pensare eventi che sarebbe impossibile realizzare al chiuso.

Un esempio su tutti è il parco Ranieri, elemento chiave della vita di molte persone, che negli ultimi anni ha visto un aumento nel numero di atti vandalici contro le sue strutture, anche gravi, oltre che un progressivo abbandono da parte della popolazione. Questo spazio, unico nel suo genere, rappresenta un insieme di possibilità sotto ogni punto di vista, comunitario, sociale, aggregativo, culturale e sportivo. Per noi il Parco Ranieri deve essere ripensato completamente, per diventare un punto di riferimento nel panorama culturale e sociale della nostra realtà. La nostra proposta è quella di avviare un processo di co-progettazione in cui, persone esperte nel settore e cittadinanza, possano decidere insieme come trasformare uno dei luoghi più rappresentativi e potenzialmente fruibili del nostro territorio.
Lo stesso discorso vale per la zona del Lido Tevere. La nostra proposta è quella di sviluppare le aree verdi in modo che siano fruibili anche per eventi culturali, rendendole un modo diverso di vivere la natura. Il Lido Tevere è un’area alla quale non è mai stata trovata una funzione vera e propria. Per noi potrebbe diventare un luogo in cui creare eventi di ogni tipo (culturale, sportivo, ecc.) soprattutto durante il periodo estivo.

Per quanto riguarda le frazioni, devono essere creati o riqualificati spazi verdi adatti alle esigenze dei cittadini e cittadine. Di fondamentale importanza, come in altri ambiti, è ascoltare le esigenze della popolazione che vive nelle frazioni, per decidere insieme quali sono gli spazi necessari alla comunità.

Mola Casanova

Mola Casanova è un esempio eccellente di recupero dell’esistente con uno sguardo al futuro. Per anni, ha rappresentato una meta delle scolaresche locali e non solo, contribuendo alla formazione delle nuove generazioni nel campo della sostenibilità. Con rammarico notiamo lo stato di abbandono in cui versa oggi questo luogo, che andrebbe recuperato prima che il disuso lo porti verso un punto di non ritorno. Una delle priorità del nostro programma è quella di recuperare  le strutture esistenti, prima di pensare alla costruzione del nuovo. Mola Casanova ricopre un ruolo importante nella nostra visione di comunità, sia come esempio di intervento che come possibile luogo della formazione della cittadinanza. Qui potrebbero essere svolti corsi di formazione e laboratori di sostenibilità, oltre che attività sociali e culturali legate al nostro territorio.

CVA

I CVA sono spazi di aggregazione fondamentali per il territorio, che creano senso di comunità e unione. Questi spazi, di proprietà del comune, vengono dati in gestione a varie associazioni che hanno il compito di farli vivere con le iniziative che ritengono più opportune. La maggior parte dei CVA sono in buono stato, grazie alle cure di chi li gestisce, tuttavia, è da segnalare il caso del CVA di Montecastelli, chiuso da prima della pandemia, non più agibile e che necessita di lavori strutturali. Una delle nostre priorità è che ogni parte della comunità abbia almeno un lugo a disposizione dove poter svolgere attività di aggregazione. Per questo riteniamo che il CVA di Montecastelli debba essere sistemato il prima possibile e tutti gli altri manutenuti quando necessario.

Altro aspetto fondamentale e che tuttavia manca è un coordinamento tra queste realtà, in termini di attività permanenti e occasionali. Per questo, proponiamo di creare una rete tra i CVA, che possa rappresentare un denominatore comune per collegare tutte le aree del territorio. Disponendo di spazi sia all’aperto che al chiuso, per fare sport (campi da basket, tennis, calcetto, bocce, ecc.), creare degli orti sociali, partecipare ad attività organizzate dalla popolazione e svagarsi in genere, i CVA rappresentano un elemento imprescindibile per coinvolgere le persone di diverse fasce d’età nella vita della comunità.

La Piattaforma

Se chiedessimo ad una persona che vive ad Umbertide da più di trent’anni cosa vorrebbe riavere dell’Umbertide che conosceva, ci direbbe la Piattaforma. Perché diciamo “riavere”? Perché la Piattaforma ormai chiusa da troppo tempo, rappresenta una ferita ancora aperta per la popolazione umbertidese, perché non era semplicemente un luogo, ma un pezzo di storia viva della nostra città, un ritrovo per intere generazioni in grado di essere attrattivo anche al di fuori del nostro comune.

Va segnalata in maniera positiva l’operazione fatta dall’amministrazione attuale, soprattutto grazie all’aiuto di alcune associazioni del territorio, per vincere un bando regionale per la riqualifica dello stabile. Tuttavia, toccherà alla prossima amministrazione decidere sulla gestione pluriennale della Piattaforma. 

Questo luogo è forse uno dei più iconici dell’identità del nostro paese e il nostro obiettivo sarà quello di farla tornare il centro di aggregazione che era, adattandola alle necessità che oggi ci troviamo ad affrontare. La pandemia ha cambiato molto le dinamiche sociali, scolastiche e lavorative delle persone, che in numero sempre maggiore lavorano da casa. Per questo una zona della piattaforma potrebbe diventare uno spazio di co-working/co-studying. In questo spazio persone che lavorano/studiano da sole a casa, ma non hanno le condizioni ottimali, o semplicemente vogliono stare in compagnia, potrebbero ritrovarsi e usufruire di un ambiente creato appositamente per loro. Nella zona adiacente potrebbe esserci un caffè che offre la possibilità di trascorrere la pausa pranzo in mezzo al verde prima di ricominciare con il lavoro/studio. La gestione di questo luogo potrebbe essere affidata ad un’associazione o cooperativa che coinvolga persone di diverse fasce d’età e anche persone con disabilità. Inoltre, l’ormai rodato Cinema estivo in Piattaforma, con tutte le attività connesse, rappresenta sicuramente un’iniziativa positiva da salvaguardare e potenziare.

Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)

Nella nostra idea di dialogo tra amministrazione comunale e cittadinanza, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) ha un compito di primaria importanza. Per questo, proponiamo la creazione di un URP da collocare in un luogo di facile accesso per tutte le persone. La nostra idea è quella che l’ufficio, tra le altre funzioni, possa svolgere anche il ruolo di recettore di possibilità. Un luogo dove una persona che ha un’idea possa trovare le informazioni e gli spazi a sua disposizione per attuarla e allo stesso tempo dove essere a conoscenza di eventi e attività in corso.

3.6. Salute Integrale

La Salute rappresenta uno dei diritti fondamentali di ciascuna persona ed è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come lo “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non la semplice assenza di malattia”. Noi di Corrente crediamo fortemente nel concetto di Salute Integrale inteso come progetto di cura complessiva dell’individuo dal punto di vista fisico, psicologico e sociale; strettamente connesso al tema della giustizia sociale e all’accesso alla cura integrale.

Per questo ci poniamo come obiettivo l’accesso universale ai servizi sanitari presenti sul territorio e l’attento monitoraggio delle problematiche emergenti.

Particolare attenzione verrà data alla medicina di comunità territoriale il cui ruolo è fondamentale nell’ambito della prevenzione e della gestione territoriale della patologia cronica. In un contesto generale di invecchiamento della popolazione l’obiettivo sarà quello di fornire una sempre maggiore qualità della vita nella terza età.

Ci impegniamo quindi a garantire piena cooperazione tra i vari ambiti di competenza sanitaria dell’USL, coniugando alla prevenzione anche la comunicazione verso la cittadinanza, sostenendo un’efficace gestione dei percorsi di supporto alla cronicità per evitare un’eccessiva ospedalizzazione.

La nostra preoccupazione volge anche verso l’Ospedale di Umbertide. Il nostro obiettivo sarà quello di garantire il ruolo centrale che l’ospedale ha come erogatore di servizi e, parallelamente, in coerenza con i bisogni della popolazione, ampliare la capacità di offerta di servizi a domicilio. Questi, in collaborazione con i medici di medicina generale e il terzo settore, garantiranno una più solida copertura dei bisogni dei cittadini.

Esempio di attività da potenziare è quello delle cure domiciliari. L’obiettivo sarà quello di ampliare la platea di beneficiari di prestazioni nella serenità della propria abitazione, in coerenza con una riduzione degli spostamenti potenzialmente inutili e nel rispetto della dignità della persona.

Fondamentale sarà inoltre assicurare pieno accesso ad un consultorio rafforzato nelle sue funzioni, come già illustrato nel capitolo parità di genere.

Non vi è possibilità di accesso al sistema di cura integrale in assenza di consapevolezza. Ruolo fondamentale sarà quello dell’educazione alla salute a partire dalle scuole dell’infanzia, ma non limitandosi all’istituzione scolastica. Crediamo che una comunità informata e consapevole sia già di per sé una comunità più giusta.

L’amministrazione comunale dovrà diventare garante di questo processo di promozione della salute attraverso campagne informative nelle scuole e nelle farmacie comunali e attraverso eventi culturali di diverso tipo rivolte a tutta la comunità. 

Non da ultimo noi di Corrente riteniamo fondamentale il concetto di Salute Alimentare -all’interno dell’ampio campo di interesse della Salute Integrale- basata sul principio della sostenibilità ambientale, della solidarietà verso il produttore e della qualità dei prodotti. Sosteniamo convintamente i prodotti locali, definiti anche a “chilometro zero”, al fine di favorire le piccole realtà del nostro territorio e avere allo stesso tempo alimenti di qualità. Inoltre, promuoviamo la diffusione dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) per tutti quei prodotti non disponibili a livello locale

Uno dei nostri obiettivi è anche quello di favorire l’utilizzo di questi prodotti nelle mense scolastiche e ovunque possibile nel territorio.

Inoltre, parlando di salute alimentare va considerata la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, che colpisce in numero sempre maggiore le fasce più giovani della popolazione. Ci impegniamo quindi a sensibilizzare la popolazione umbertidese su queste tematiche, per aiutare a prevenirle. 

Noi di Corrente siamo consapevoli dell’importanza della struttura Ospedaliera Umbertidese per tutta la Comunità, in particolare per i soggetti più fragili. È fondamentale quindi garantire a tutte e tutti la possibilità di avere un presidio di Pronto Soccorso cittadino che possa assicurare un livello di assistenza di base di fronte a qualsiasi situazione di emergenza/urgenza. A questo si aggiunge la necessità di avere posti letto dedicati alla gestione di pazienti in ambiente protetto. Siamo consapevoli dei limiti dell’ amministrazione locale nel prendere decisioni rispetto alla struttura ospedaliera ma ci impegniamo a far valere il peso del Comune a livello sanitario regionale.

3.7. Sport

All’interno della nostra comunità insistono diverse realtà, con necessità diverse. Ampia è l’offerta di strutture sportive, gestite da diverse associazioni. Nell’ottica dell’elaborazione di un Piano Sport, per creare comunità e dare uno scopo ai ragazzi e alle ragazze, proponiamo la co-creazione di una cittadella dello sport nella zona del Parco Ranieri che metta in rete le diverse strutture sportive adiacenti. A questa verrà collegata anche una parte del parco Ranieri, dove saranno destinati spazi per basket, padel, skateboard, yoga, pilates, meditazione ecc.

Il nostro territorio dovrà essere sempre più luogo di aggregazione per tutte le fasce di età, sfruttando gli spazi, all’aperto e al chiuso, a nostra disposizione. Un’amministrazione che funzioni deve essere in grado di intercettare i fondi necessari per riqualificare questi luoghi, e renderli accessibili a tutte le persone. In quest’ottica anche le grandi aziende del territorio devono essere coinvolte come sponsor del progetto

Quasi tutte le strutture sportive, sia al chiuso che all’aperto, necessitano di lavori di manutenzione o strutturali. Diversi campi da calcio sono in pessime condizioni come il Città di Torino. L’amministrazione deve far sì che le associazioni che si occupano della gestione degli spazi collaborino affinché questi possano rifiorire.

Dal 2017 si svolge il Baskin, basket pensato per tutte e tutti, è un’attività sportiva innovativa per permettere a ragazze e ragazzi disabili e non di giocare insieme, le barriere sono superate e ognuno gioca e partecipa secondo le proprie potenzialità. Questo progetto ha messo in luce come al Palazzetto dello Sport manchi un accesso per carrozzine al campo e agli spogliatoi, scartando la possibilità di poter svolgere l’iniziativa lì, e dovendo ripiegare sulla palestra del Campus da Vinci, che però non ha spalti per il pubblico e quindi la comunità non può assistervi. Proponiamo quindi di rendere accessibile per tutte le persone ogni struttura sportiva.

In questa prospettiva di riqualificazione degli spazi sportivi non devono essere dimenticate le frazioni dove vanno garantiti spazi adeguati allo sport, al chiuso o all’aperto, così da stimolare il desiderio di vivere il territorio. 

3.8. Trasformazione digitale

 

All’interno del nostro piano di ristrutturazione della macchina amministrativa, particolare attenzione deve essere diretta nei confronti di tutti quei processi e servizi che è possibile digitalizzare. In maniera particolare pensiamo alla digitalizzazione di tutto l’archivio tecnico del comune e di quello storico, oltre che l’implementazione di tutti quei servizi che già sono digitalizzati. Vogliamo porre l’attenzione sul tema del “divario digitale”, ovvero l’impossibilità di alcune persone di accedere alla rete o per mancanza di competenze, si pensi alla popolazione più anziana, oppure per mancanza di risorse, sia tecniche che economiche. Per risolvere questo problema, noi proponiamo che l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, che intendiamo creare, si occupi del supporto a chi non riesce ad accedere agli strumenti digitali del comune, magari attraverso l’impiego di persone impegnate nel servizio civile.

Due aspetti importanti sono la fruibilità del sito internet del Comune di Umbertide, che deve diventare una vera e propria vetrina della nostra città. Con questo intendiamo che, sia chi arriva da fuori, che chi vive ad Umbertide, dovrebbe poter trovare agevolmente tutte le informazioni di cui ha bisogno, anche nelle lingue più diffuse nel territorio. L’altro aspetto è l’implementazione della comunicazione da e verso il comune, con l’utilizzo di canali appositi gestiti dall’amministrazione.

3.9. Turismo

Umbertide ha un ruolo chiave nel territorio, trovandosi in posizione strategica per raggiungere le altre città umbre. Per quanto tale aspetto rappresenti un vantaggio in termini turistici, il nostro comune non deve essere considerato solo come un luogo di passaggio. Infatti, noi crediamo che la nostra realtà abbia molto da raccontare a chi viene da fuori, ma sappiamo che è necessario trovare il modo migliore per farlo. Un’idea di narrativa sulla quale sviluppare il discorso potrebbe essere il fatto che Umbertide storicamente è stata una realtà di frontiera, di confine

Umbertide è stata terra di confine tra umbri ed etruschi, come testimoniano i reperti contenuti nel Museo di Santa Croce; nell’alto medioevo, tra longobardi e corridoio bizantino, con tangibile evidenze archeologiche; tra poteri comunali, signorie rurali e diocesi, che ha portato all’incastellamento che possiamo vedere in tutti i colli che ci circondano. Inoltre, siamo stati terra di “confine” economico, con un lungo sviluppo bloccato fino all’unità d’Italia, che è alla base di un territorio agricolo gestito a mezzadria. Quest’ultimo aspetto ha generato il peculiare insediamento sparso di case, chiese ed edicole in tutto il territorio, che oggi sono diventate molte delle case vacanze e agriturismi posizionati intorno a Umbertide. 

L’idea di confine porta con sé il concetto di margine. Nei margini solitamente vengono collocate le realtà, le cose, le persone che sono altro dal centro, che non si muovono alla stessa velocità rispetto a tutto il resto, che restano ferme in un tempo indefinito. Noi crediamo che da questa narrativa possa nascere una immagine positiva della nostra realtà, in quanto è proprio dal margine, che spesso si ha una visione globale di quello che accade; è da qui che può partire una nuova idea di realtà, innovazione e sviluppo.

Per promuovere il turismo sul territorio vogliamo provvedere alla riapertura di un Ufficio del Turismo in posizione strategica, in modo da accogliere i turisti e offrire una panoramica delle attrazioni ed eventi presenti sul territorio. Tale ufficio, per noi, dovrebbe contribuire a mettere in rete le realtà che si occupano della valorizzazione del territorio, come Slow Food, CAI ed Ecomuseo del Tevere.

Prossimo evento

Riallacciamo la comunità - Sabato 19 ottobre